Lo scorso sabato 22 maggio, le Guardie Zoofile APG NOA hanno ricevuto una segnalazione in merito ad un cane che piangeva giorno e notte in un magazzino dismesso.
L’edificio, occupato abusivamente, era sito nel quartiere Tiburtino, a Roma. Quando le guardie sono giunte in loco, si sono trovate davanti uno scenario definito dagli stessi agenti “surreale”.
Lo stato di degrado in cui versava il magazzino dismesso erano indescrivibili. Le Guardie Zoofile APG NOA hanno richiesto e ottenuto l’intervento della Polizia di Stato per poter accedere allo stabile. In loro soccorso, sono prontamente arrivate due pattuglie.
Entrati nell’edificio, gli agenti hanno seguito il pianto del cane per localizzarlo.
Il guaito della cucciola li ha condotti lungo un corridoio fatiscente.Dopo un po’ sono riusciti ad individuare la cagnolina, un incrocio di pit bull, denutrita e affamata. La piccola salvata era visibilmente felice di poter finalmente uscire da quel luogo infernale.Le guardie zoofile hanno condiviso il video della ricerca del Fido sul proprio profilo social, commentando così lo scioccante episodio: “Qualunque siano le ragioni che spingano un essere umano a tale condizioni di vita, gli animali non ne hanno colpa e non dovrebbero mai pagare un prezzo simile. In tanti servizi svolti non c’era mai capitato di vedere un cane tanto felice di essere portato via”.
La pelosetta, che non ha ancora un nome, è stata condotta nel Canile di Muratella.
Il cane sarà visitato da un veterinario e, appena possibile, dato in adozione.
Le guardie zoofile hanno tenuto a ringraziare la Polizia di Stato e chi non ha voltato le spalle ed ha segnalato, perché è solo grazie a loro se questo tenero animaletto è uscito da un incubo e può sperare in una vita migliore.
Antonio Pinto
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Un anziano cane da caccia è rimasto chiuso in un terreno alla periferia di Roma dopo che il suo umano è morto e il figlio ha smesso di occuparsene. Dopo essere stato salvato, un operatore del canile della Muratella ha deciso di adottarlo.
Rinchiuso in un terreno alla periferia di Roma con soltanto un secchio di acqua piovana a disposizione, senza cibo né riparo dal freddo, condannato a morte certa anche a causa dell'età ormai avanzata. Sono le condizioni in cui le guardie zoofile APG NOA della Capitale hanno trovato un cane da caccia che oggi, grazie a un custode del canile della Muratella, ha la possibilità di vivere il resto dei suoi giorni al caldo, accolto in una nuova casa e da una nuova famiglia.
La storia la raccontano proprio le guardie zoofile.
Era il 27 dicembre quando hanno ricevuto una segnalazione urgente relativa alla presenza di un cane in un terreno recintato.
Il cancello non si può aprire, e l’unico modo per dargli cibo è passarlo dalle maglie della rete di ferro: alcuni residenti della zona provano a prendersene cura, spiega chi ha segnalato, ma le condizioni dell’animale sono ormai disperate.
Gli operatori si precipitano sul posto e lo vedono sdraiato in mezzo all’erba incolta, magrissimo e con il respiro affannoso. Con la promessa di un po’ di cibo riescono a fatica ad attirarlo vicino alla rete e leggono il microchip: all’anagrafe canina è registrato, ma il telefono abbinato risulta staccato.
Ed è qui che la situazione si svela in tutta la sua drammaticità.
«Iniziamo a fare delle indagini nei magazzini e officine presenti in zona e ci riferiscono che il proprietario è morto e che del cane se ne occupava il figlio che veniva qualche volta a portargli da mangiare – spiegano le guardie zoofile – Purtroppo a seguito di alcune problematiche il figlio non risulta accudire più il cane da qualche tempo.
La cosa strana è che il cancello non era apribile in quanto incastrato. Il povero cane mangia attraverso una apertura in cui vicini ed altre persone di buon cuore mettono del cibo. Chiamiamo immediatamente il 112 che ci dirotta alla polizia municipale. Ci danno la disponibilità di un’auto appena possibile.
Dopo qualche ora arrivano e ci comunicano che il terreno è del Comune di Roma, per cui possiamo procedere ad entrare».
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Ci sono delle regole da rispettare, sempre, altrimenti che mondo sarebbe? Ad ognuno spetta il suo compito, senza mai giudicare il lavoro altrui! Grazie alle Guardie Zoofile APG NOA, che lavorano costantemente per far rispettare la vita degli animali, anche quella di un pesce vale quanto la nostra!
Nella giornata di ieri a Roma, grazie al lavoro svolto in maniera eccellente dalle guardie zoofile, si è tutelata nei migliori dei modi la vita di un animale piccolo e indifeso. Stiamo parlando di “Martine” , un bellissimo e simpatico pesce rosso che non viveva in buone condizioni e scopriamo il perché.
Dopo una serie di segnalazioni che il Comandante aveva ricevuto sulle condizioni di vita del pesce Martine, le guardie zoofile si sono recate per accertarne la veridicità. Appena sono entrate nel bar a Cola di Rienzo, si sono rese conto che purtroppo il pesce rosso viveva in una condizione disumana, in un barattolino di vetro con forse neanche un litro di acqua. Secondo il regolamento comunale di Roma, il pesce deve vivere in un acquario di minimo 30 litri con ricambio e depurazione di acqua, altrimenti si rischia il sequestro dell’animale e sanzione immediata.
Art. 51 – Dimensioni e caratteristiche degli acquari.
1. Il volume dell’acquario non deve essere inferiore a 2 litri per centimetro
della somma delle lunghezze degli animali ospitati ed in ogni caso
non deve mai avere una capienza inferiore a 30 litri d’acqua.
2. Gli acquari non devono avere forma sferica o comunque non devono avere
pareti curve di materiale trasparente.
3. In ogni acquario devono essere garantiti il ricambio, la depurazione, l’ossigenazione
dell’acqua, le cui caratteristiche chimico-fisiche e di temperatura devono essere conformi
alle esigenze fisiologiche delle specie ospitate.
Dopo una lunga chiacchierata tra il proprietario del bar e del pesce rosso con le guardie, in comune accordo si è deciso di trasferire l’animale in un acquario sicuramente piu degno per la sua vita.
Stiamo parlando di animali, di esseri viventi, a prescindere dalla dimensione o dal temperamento che possano avere, meritano una vita tale di essere chiamata cosi! Martine ora vive in acquario grande con acqua depurata, com’e’ giusto che sia!
La situazione ha creato sicuramente uno scompenso al proprietario e a tutti i clienti del bar che erano affezionanti a Martine, ma ricordiamoci che gli animali non sono “animali da circo”, non devono essere considerati un’attrattiva o una strategia di marketing. Qui, parliamo di scelte: se tu scegli di volere nel tuo percorso di vita un animale, gli devi garantire una vita degna proprio quanto la tua.
La legge, meno male, in questo campo viene rispettata! Qualcosa che funziona a Roma c’è e ringraziamo le Guardie Zoofile APG NOA per il lavoro che svolgono quotidianamente sul rispetto delle leggi sugli animali a Roma.
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